Fermare la violenza con la pedagogia della fraternità. In mostra cinque risposte promosse in cinque Paesi

Cinque risposte educative in cinque paesi del mondo, “progetti che offrono soluzioni a disuguaglianza, povertà e miseria”, sono in mostra dal 13 maggio in Via Aurelia 476 presso la biblioteca Lasalliana della Curia generalizia dei Fratelli delle Scuole Cristiane.

“Educare per un mondo di fratelli” è il titolo della mostra. “Abbiamo voluto condividere” spiega Fr. Diego Munoz, segretario coordinatore del dipartimento Ricerca e Risorse Lasalliane e curatore del progetto “iniziative concrete messe in atto in contesti difficili, per sfidare le strutture e politiche ingiuste che disumanizzano poveri, immigrati e giovani, condividere idee e soluzioni, oggi preziose ed urgenti”.

Ad aprire l’itinerario è la grande foto di Petare, città latinoamericana in cui convivono con visibile evidenza ricchezza e povertà. I pannelli evidenziano quindi l’indice Gini, misura del grado di disuguaglianza della distribuzione dei profitti economici di un paese, con dati della Banca Mondiale.

Spazio quindi alle risposte: Il progetto Utopia, nel campus universitario lasalliano di Bogotà, Colombia che forma i giovani nei diversi rami di Ingegneria Agraria. “Non solo tecnica” spiega Fr. Munoz “ma anche competenze di gestione e leadership”. Attivo da 5 anni, vanta risultati tangibili in un contesto complesso: “i giovani provengono dalle diverse regioni rurali del paese, specialmente quelle più martoriate dalla guerriglia, narcotraffico e povertà. Nel progetto convergono educazione di qualità, sviluppo rurale, sovranità, sicurezza alimentare, azione di peace-building. Crediamo che la pace passi necessariamente dallo sviluppo delle comunità rurali”.

Negli Usa le “Scuole San Miguel”, intitolate al primo fratello d’America canonizzato nel 1984: “una rete di speranza attraverso l’educazione umana e cristiana dei giovani a rischio dei quartieri poveri. Offrono corsi per piccoli gruppi di studenti ad orario prolungato: studio, fede, insegnamenti di vita per studenti di tutte le fedi e culture. Nessuna tassa. Le famiglie danno quel che possono. Le Scuole sostengono gli studenti anche dopo il diploma”. La prima è stata fondata nel 1993 a Rhode Island. Oggi le scuole sono 11 dalla California, al Montana, Tennessee, Illinois, Washington, New York.

Ci spostiamo a Balgo, Australia, zona desertica nella piccola comunità di circa 500 indigeni, popolo stanziato nella regione da 50 mila anni. I fratelli, giunti nel 1984, hanno avviato la Luurnpa Catholic School, risposta educativa e pastorale per i bambini tra i 3 e i 17 anni. “Insegniamo in particolare l’inglese a loro sconosciuto e attraverso gli assistenti insegnanti aborigeni, ci assicuriamo che la scuola sia connessa con la comunità”. Accanto ai fratelli anche i giovani Lasalliani da poco diplomati praticano volontariato per un anno, divenendo fratelli e sorelle maggiori dei ragazzi.

Nel 2009 il Kutjungka trade Training Centre ha permesso agli studenti tra i 14 e i 17 anni di ricevere una formazione professionale, mentre dal 2009 chi desidera continuare gli studi può proseguire nel La Salle College Middle Swan Perth, gemellata con la scuola di Balgo.

In Africa ad essere posta ad esempio è la Scuola agricola-industriale di Hagaz, centro ideologico della “jihad” in Eritrea, nata su richiesta del governo e del Ministero dell’Educazione. In area semidesertica è modello di coesistenza pacifica. Un accordo con il Ministero sancisce che gli studenti debbano essere cristiani e musulmani, appartenenti ai nove gruppi etnici, con il 35% minimo di donne. Tutti sono residenti e non pagano tasse. Non solo scuola ma centro di formazione per agricoltori e luogo di sviluppo di progetti agricoli e falde acquifere in tutto il mondo. Produce vino, uva, latte e derivati, marmellate, verdure. 120 i quintali di marmellata di pera distribuiti a cliniche ed asili per l’alimentazione dei bambini. Attualmente la scuola offre programmi di 2 anni con 3 specializzazioni: botanica e conservazione del suolo e dell’acqua, zoologia, agromeccanica. Anni di guerra e una situazione non ancora pacifica hanno fatto perdere enormi opportunità di sviluppo e crescita per il paese, tra i più poveri del mondo.

Casa Arcobaleno, infine, a Scampia, Napoli. Nato nel 2006 per dare una seconda opportunità e fortificare la speranza nel cuore di bambini e giovani ne accompagna il percorso educativo verso l’età adulta con “programmi diversi, stili di vita creativi e salutari, opportunità concrete”. Tra le iniziative il supporto per il conseguimento della licenza media, workshop contro la violenza di genere, corsi di fotografia, campagne di alfabetizzazione per rumeni, tutoring scolastici, simposi d’arte, integrazione delle minoranze, camper scuola lavoro nei quartieri disagiati.

“Risposte fuori dall’accampamento, fondamentali per la trasformazione necessaria del nostro annuncio” sottolinea il Superiore Generale F. Robert Schieler. Un puntuale excursus storico di continui rimandi tra l’epoca di Luigi XIV e la società attuale termina con la domanda: “Come possiamo rompere il circolo vizioso della violenza che nasce dalla discriminazione?”. Una pedagogia della fraternità è la risposta in campo: “ambiziosa, per insegnanti ed alunni, solidale, universale, evangelica, educata, calorosa con al centro la cura delle relazioni umane”.

L’iniziativa, inaugurata in occasione della festa del Santo fondatore, che ricorre il 7 aprile, ma festeggiata in tutte le scuole lasalliane il 15 maggio, rimarrà aperta ogni giorno dalle 9 alle 17 fino a gennaio 2017.

I Fratelli delle Scuole Cristiane, istituto fondato nel 1682 da San Giovanni Battista De La Salle in Francia, sono oggi 5 mila in 82 paesi con 870 centri nei 5 continenti. (L.G.)

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