Fratel Gabriele Di Giovanni nominato Visitatore: “in Italia grandi potenzialità da far emergere”

fratel-gabriele-di-giovanni-2Dopo aver completato il mandato di Fratel Achille Buccella, deceduto lo scorso 10 maggio, Fratel Gabriele Di Giovanni, è stato confermato Visitatore della Provincia Italia, mandato che terminerà nel 2023. Romano, 61 anni, Fratel Gabriele è stato alunno della scuola Braschi, docente al De Merode, alla scuola media Mastai. Ha seguito il soggiorno estivo marino per disabili a Mondaragone. Ha pubblicato una guida al Grande Giubileo del 2000 e dirige sussidi per la catechesi. Dal 2010 al Pio IX ne è stato direttore e preside. Il ringraziamento per la fiducia accordata si è unito subito alla percezione del proprio limite e alle sfide importanti che attendono la Provincia:

R. – Siamo chiamati a decisioni importanti che incideranno sul nostro futuro. Obiettivo primario del mio mandato è creare le condizioni per garantire la continuità e possibilmente lo sviluppo della missione educativa lasalliana in Italia. Come sarà tale missione in futuro non lo sa nessuno: possiamo immaginarlo, soprattutto dobbiamo discernerlo insieme, sotto la guida dello Spirito santo.

 

Una missione certamente condivisa in maniera molto stretta con i laici…

R. – Da un lato dobbiamo ridisegnare il nostro ruolo, che non verrà meno: assumerà contorni diversi che dobbiamo scoprire. E questo rende essenziale un rinnovato impegno verso le vocazioni lasalliane. L’altro presupposto è la crescita del mondo laicale che ci circonda: crescita umana, cristiana, lasalliana, professionale, comunitaria. Con i laici, ne sono convinto, stiamo vivendo una sorta di nuovo inizio dell’Istituto.

 

Quale attualmente il punto di forza delle scuole lasalliane?

R. – La fraternità. In questi mesi ho visitato quasi tutte le comunità e parlato con molti. Siamo in Italia un bene prezioso e non sempre ce ne rendiamo conto, svolgiamo un’azione importante qualunque sia il luogo in cui operiamo. Per come sono stato accolto, non c’è una comunità dove non andrei. Abbiamo veramente grandi potenzialità e quasi paura di farle emergere.

 

In Italia i Fratelli sono presenti da oltre 300 anni: come guardate al futuro?

R – La storia deve sostenerci, non imbrigliarci. Il nostro sguardo non deve essere rivolto al passato, ma al presente e al futuro che dobbiamo, da persone di fede, guardare con speranza. Non semplicemente un attendere con le mani in mano non si sa quale magica soluzione che altri ci porteranno: è piuttosto una speranza attiva. Dal 21 al 23 febbraio a Roma, presso l’Istituto Pio IX, ci incontreremo con tutti i responsabili delle nostre realtà presenti in Italia. Valuteremo tra l’altro l’impatto di una nuova metodologia il design for change, adottata dall’Istituto a livello mondiale, sia nelle dinamiche tra docenti che all’interno delle classi. Questo tempo ci è dato perché lo facciamo fruttificare. Il Signore ce ne dia la forza e la capacità.

 

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