Eutanasia scuole cattoliche: Fratel Petti, “Altro che classisti. Date alle famiglie la possibilità di scelta riconoscendo, come in Europa, la parità economica”

Oltre 2 milioni di ascoltatori per il primo appuntamento radiofonico su Radio Maria. Ogni quarto venerdì del mese dalle 15:10 alle 16:10, una riflessione sull’urgenza di “ripartire dall’educazione cristiana”

 

 

La crisi drammatica delle scuole cattoliche in Italia, caratterizzate da una “sempre e più forte contrazione” è il primo tema affrontato da Fratel Donato Petti nel primo appuntamento trasmesso il 27 gennaio su Radio Maria.
I dati parlano chiaro: “chiuse oltre 450 scuole dal 2013 ad oggi, pari a circa 50 mila alunni in meno, di tutti gli ordini dalla materna alle secondarie di secondo grado, in particolare nelle periferie urbane e nelle campagne, zone in cui più urgente sarebbe la sua presenza come avamposto educativo e luogo di aggregazione giovanile. Fino a quando Istituti centenari riusciranno a resistere? Quali le cause?”

Nell’analisi offerta innanzitutto la crisi delle vocazioni religiose maschili e femminili e il progressivo invecchiamento, che generano rassegnazione e tentazione di abbandonare la prospettiva del futuro. ancora la crisi economica che investe famiglie anche più sensibili ai valori cristiani, che fa emergere l’anomalia italiana ovvero la mancanza di parità economica tra scuola pubblica statale e scuola pubblica paritaria: “Non esiste di fatto la possibilità di scelta per le famiglie. Il paradosso diviene evidente: le scuole religiose nate per l’educazione dei più poveri oggi di fatto offrono oggi questa possibilità alle famiglie abbienti”.

Infine la precarietà dei docenti, spesso di passaggio: “gli Istituti investono nella formazione dei propri insegnanti che vedono poi allontanarsi per un posto sicuro allo Stato, con disagi forti per le Congregazioni stesse”. Un tema che interessa non solo scuole cattoliche ma anche paritarie non cattoliche: il tema del finanziamento è problema di libertà di scelta educativa.

“Diocesi, congregazioni religiose, associazioni vivono con preoccupazione, rassegnazione e pessimismo questa situazione” sottolinea Petti. “E’ necessario riscoprire identità e progetto formativo della scuola cattolica. Esiste un rischio reale in Italia, in Europa e nel mondo, della fine ingloriosa di gloriose e vitali tradizioni”.
Chiare le sfide: “la lettura dei segni dei tempi alla luce della testimonianza dei fondatori e dei tanti educatori e il magistero della Chiesa chiedono un rilancio della formazione integrale delle nuove generazioni. La complessità del mondo contemporaneo richiede una rinnovata identità delle scuole cattoliche, dove attraverso l’educazione si evangelizza, perché la scuola è autentico soggetto della Chiesa in cui si fondono fede, cultura e vita vissuta. Un tema attuale emerso già nella Gravissimum educationis del 1975, oggi più urgente di allora”.

Nuovi scenari e nuovi orizzonti si impongono, ripartendo dall’educazione cristiana: “altro che chiudere: dobbiamo tornare ad educare cristianamente in un epoca di profonda secolarizzazione, assenza e noncuranza di Dio, tempo di vera atrofia spirituale e analfabetismo religioso; epoca di migrazioni che richiede capacità di incontro e accoglienza, di globalizzazione, segno della profonda aspirazione dell’umanità all’unità ma anche del rischio dei monopoli”. Una sfida che deve tener presente anche i mezzi di comunicazione sociale “con il rischio della perdita di valore dell’esperienza, dell’esasperazione della cultura dell’effimero e dell’ apparenza, l’assenza di memoria. E ancora la ricerca scientifica svincolata dallo sviluppo di umanità e creato”.

Un rinnovato dialogo e nuove sinergie si impongono “con quanti vivono sul campo per individuare orizzonti e soluzioni, insieme ad una condivisione delle missione educativa con i laici impegnati nella scuola, oltre il 98%, per una reale spiritualità di comunione”.

Due le sfide per il rilancio
dell’educazione cristiana oggi: “la libertà di educazione in Italia come in Europa, libertà dello studente e della famiglia, di scegliere il proprio percorso educativo in una offerta unica integrata – pubbliche statali e pubbliche non statali – in campo per il bene del Paese e la formazione integrale degli educatori: l’attuale crisi del Paese e crisi di leadership e valori: servono energia, pazienza, capacità di lavorare per obiettivi, dedizione incondizionata”.

 

formato-tessera-2Laureato in Teologia alla Pontificia Università Lateranense e in Lettere all’ Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Fratel Donato Petti dal 1970 ha insegnato Scienze Umane e Storia nei Licei e “Filosofia delle scienze sociali” all’Università degli Studi del Molise. Come Presidente della F.I.D.A.E. della Campania (1983-1997), ha fondato e diretto l’Istituto di Scienze Religiose “S. Paolo” della Diocesi di Pozzuoli (Napoli), insegnando Storia della filosofia, Antropologia filosofica, Dottrina sociale della Chiesa. Dal 1997 al 2003 è stato Direttore-Preside dell’Istituto paritario “Villa Flaminia” in Roma e dal 15 giugno 2003 – 2011 Provinciale italiano della Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Accanto ad una nutrita ricerca scientifica è fondatore e Direttore dal 1988 della Rivista “Scuola Cattolica Oggi”, trimestrale di cultura e documentazione di scienze dell’educazione, attualmente pubblicata on line (www.scuolacattolicaoggi.org). Da gennaio 2102 dirige “Rivista Lasalliana” (www.lasalliana.com), trimestrale di cultura e formazione pedagogica della Provincia Italia dei Fratelli delle Scuole Cristiane.

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