“Rifare unità tra materia e spirito”: l’invito di Paolo VI raccolto dai Lasalliani. Convegno al Pio IX per i 50 anni della Populorum Progressio

Fratel Gabriele Di Giovanni, “tappa verso la creazione di un centro culturale”.

Convegno "La Carità motore di tutto il progresso sociale" - 6 novembre 2017 RomaDal 1928 al 1932 è stato cappellano dell’Istituto Pio IX. A ricordarlo una targa posta all’ingresso dell’Istituto dei Fratelli delle Scuole cristiane. “Quando 3 anni fa abbiamo fatto memoria dei 50 anni della sua ultima visita abbiamo recuperato la nostra storia e deciso di assumere quel suo invito: “rifare unità tra materia e Spirito”. Così Fratel Gabriele Di Giovanni, direttore, spiega il senso del convegno svoltosi ieri “La carità motore di tutto il progresso sociale”, a 50 anni dalla Populorum Progressio, per riflettere sulla figura di Paolo VI e dei suoi rapporti con la FAO evidenziandone in particolare la prospettiva educativa. “Approfondire ed educare, in collaborazione da subito con l’Istituto Paolo VI di Brescia” spiega. Quanto al convegno “una tappa di un percorso verso la creazione di un centro culturale che vuole fare formazione ad un livello alto: per gli studenti, con il lancio nei prossimi giorni del liceo scientifico biomedico; per gli adulti con percorsi di conoscenza e contatto con la realtà letta in forma cristiana”.

Mons. Silvano Maria Tomasi, Dicastero della Santa Sede per lo Sviluppo Umano Integrale - Convegno "La Carità motore di tutto il progresso sociale" - 6 nov 2017 RomaA ribadire l’attualità dell’enciclica Mons. Silvano Maria Tomasi, del Dicastero della Santa Sede per lo Sviluppo Umano Integrale: “Un documento profetico che non condanna mercato e profitto ma vede l’economia a servizio del bene di ogni persona, al centro del processo. Tutte le altre strutture – banche, commercio, educazione – devono essere convogliate per far fiorire la persona umana”. Il documento pubblicato nel 1967: “se fossero state avviate misure di sviluppo in paesi appena decolonizzati” sottolinea “sarebbero ora capaci di camminare con le loro gambe e non saremmo costretti a vedere migliaia di cittadini rischiare la vita al di fuori del loro contesto”. In merito alle migrazioni, “dobbiamo fare i conti con quanto causiamo con questi squilibri economici non partecipando tecnologie, capacità e rimanendo chiusi in noi stessi”. La solidarietà resta la strada: “compartecipare risorse, capacità, educazione come strada maestra verso l’autonomia. Lavorare per ridurre il gap tra ricchi e poveri, perseguire obiettivi sostenibili per creare migliori condizioni di vita per tutti”.

Dott.ssa Fernanda Guerrieri, Direttore Generale Aggiunto della F.A.O. al convegno "La Carità motore di tutto il progresso sociale" - 6 nov 2017 RomaDi creatività urgente parla la dott.ssa Fernanda Guerrieri, Direttore Generale Aggiunto della FAO, che in mattinata ha incontrato gli studenti dell’Istituto: “nei millenni precedenti abbiamo allevato 10 mila specie vegetali di cui ne usiamo oggi solo 120. C’è bisogno di una economia verde che rispetti l’ambiente, i diritti dell’uomo, in sintonia con il mondo e l’uomo stesso. Riscoprire valori umani e della terra. C’è spazio per inventare nuovi lavori, essere più creativi di quanto lo siamo stati negli ultimi anni”.

Nella tavola rotonda spazio agli approfondimenti sull’azione internazionale di Paolo VI a cura del Prof. P. Chenaux e gli aspetti socio ecomomici dei discorsi alla Fao letti alla luce della Populorum Progressio con il Prof. Buonomo, entrambi docenti della Pontificia Università Laternanense. “Dai discorsi di Paolo VI alla FAO si percepisce un valore fortemente educativo” ha aggiunto la dott.ssa P. Moretti, del Centro Lasalliano di Formazione. “Tra i temi la solidarietà, l’importanza dell’educazione e della formazione, l’atteggiamento fraterno tra i popoli in tempo di indifferenza tra paesi”.

_dsc0149Sostenibilità, sicurezza alimentare, sviluppo sostenibile in campo agrario sono le parole chiave di diversi progetti messi in campo dai lasalliani, presentati dal Segretariato Lasalliano di Solidarietà e Sviluppo. “In Burkina Faso, un progetto di sviluppo rurale per 24 famiglie all’anno. In Colombia il progetto Utopia per l’ingegneria agroalimentare, in Kenya Libano e Filippine un’iniziativa innovativa che combina interventi in ambito di salvaguardia dell’ambiente con la prevenzione dei conflitti” spiega Angela Matulli vice direttore per lo Sviluppo. “Ancora il progetto della scuola di Hagaz in Eritrera, dove studenti provenienti da diverse zone e fedi differenti ricevono una formazione per scuola secondaria e dove contadini dei villaggi seguono corsi intensivi” specifica Peter Stemp vice direttore per la Solidarietà. Da citare infine per la sicurezza alimentare il progetto in Mozambico per il sostegno scolastico delle scuole pubbliche di famiglie indigenti, che garantisce a tanti bambini l’unico pasto del giorno.

“Paolo VI nella sua enciclica ha studiato il tema della fame con lungimiranza e la sua fotografia, degli anni 60, non ha perso validità” ha concluso Mons. Fernando Chica Arellano, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Organizzazioni e gli Organismi delle Nazioni Unite. “è urgente educare ma non solo a condividere, quanto a risparmiare, alla sobrietà, a non sciupare, non gettare il cibo, lottare contro il consumismo sfrenato. Vincere con giustizia e solidarietà. L’amore resta l’unico strumento per sconfiggere la povertà, come ha ricordato Papa Francesco lo scorso 16 ottobre in visita alla FAO; quanto Paolo VI aveva indicato nella frase la carità come motore di tutto il progresso sociale. Guardare all’altro come un fratello perchè un fratello non lascia l’altro morire di fame”. (L.G.)

Leggi anche