Al Collegio De Merode la “Festa del cuore”

Tutto pronto per il 14 maggio. L’iniziativa, nata nel 1996, raccoglie fondi destinati all’acquisto di macchinari medici e adozioni a distanza

La location è quella del prestigioso cortile del Collegio San Giuseppe-Istituto De Merode in piazza di Spagna: una grande area rettangolare con annesso quadriportico, che accoglierà sabato 14 maggio un migliaio di persone tra le 9 e le 16:30. L’occasione è offerta dalla tradizionale “festa del cuore”, iniziativa che la scuola promuove dal 1996. A proporla 20 anni fa l’allora preside Bernardino Lorenzini dell’Istituto che oggi accoglie 850 ragazzi tra scuola primaria, secondaria di primo grado, liceo classico e scientifico.

«Giochi, stand, oggettistica e tanta
solidarietà condivisa – sottolinea – divenuta risposta concreta per chi è in difficoltà». Così il ritmo della festa è cresciuto, edizione dopo edizione. L’eredità raccolta dalla coordinatrice della scuola media, la professoressa Maria Pia Tomassini: «Iniziamo ad organizzarla ad ottobre insieme ad un gruppo di insegnanti e genitori volontari. Poi piano piano altri si aggregano e ognuno contribuisce come può, mettendosi in gioco, chi coinvolgendo aziende e commercianti, chi realizzando personalmente e con cura oggetti da vendere, chi ancora preparando gli stand gastronomici».

Professionisti affermati si lasciano
coinvolgere affettando prosciutti o cucinando hamburger. Alcuni, produttori, offrono una degustazione del loro olio o vino. Alle bancarelle insegnanti e genitori insieme offrono fiori, dolci, scarpe e piccoli elettrodomestici recuperati dalle aziende. «Quest’anno – sottolinea – anche una stilista ha voluto preparare per noi delle borse in broccato per farne delle shoppers». Al centro del portico per i bambini ed i ragazzi, musica, zucchero filato e tanti giochi: «ma quelli di un tempo, che non stancano mai – precisa – dalla pesca miracolosa, alla pentolaccia, allo spegni la candela, una vera festa di paese».

Un ricavato decisamente significativo
a più zeri quello raccolto ad ogni edizione: «per progetti che seguiamo fino all’ultimo centesimo» ci tiene a precisare. Così tra le sinergie maturare il supporto all’oncologia pediatrica dell’Umberto 1° o l’acquisto per la stessa struttura di un misuratore di intensità acustica e di un fibroscopio infantile; ancora l’aiuto a centri, case famiglia e alla scuola lasalliana di Scampia, nel cuore, è proprio il caso di dire, dell’Istituto romano. «Cerchiamo di pagare gli stipendi ai professori che vanno ad aiutare questi ragazzi e a Natale e Pasqua andiamo anche noi docenti a rotazione per recuperare programmi o offrire qualche approfondimento. A noi si uniscono di volta in volta circa 25 ragazzi dai 16 anni in su per un incontro che non lascia indifferenti e apre loro gli occhi sulla vita».

I fondi raccolti in questa edizione saranno destinati alla formazione di un tecnico specializzato nell’uso del fibroscopio, ad una associazione che si occupa di malattie rare e al supporto della Comunità di Scampia: «dobbiamo riparare il tetto, entra acqua». Un piccolo seme, ben sapendo però che la pianta cresce ed è in grado «di sradicare anche il cemento. Ho visto maturare tante persone intorno al desiderio di un mondo più giusto. Diffidenza e perplessità dei primi anni hanno lasciato il posto ad amicizia e condivisione. Un esempio? La riffa sarà tenuta da due mamme di ex alunni, oramai laureati».

Tra le “imprese” da narrare anche centinaia di adozioni a distanza, la costruzione di diversi pozzi e di un orfanatrofio in Eritrea e la recente apertura di una scuola di sport nel paese africano, che ha già registrato il primo campione eritreo. Venerdì pomeriggio l’allestimento della festa nel cortile. Sabato l’apertura al pubblico. E sempre il 14 maggio al Colle “La Salle”, altra scuola lasalliana – delle sei presenti a Roma – in via dell’Imbrecciato, è in programma “la festa della famiglia”, iniziativa analoga per «rinnovare un’alleanza educativa insostituibile ed una solidarietà senza confini».

 

FONTE – ROMASETTE.IT

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