La scuola della “Roma bene” dove gli alunni servono il pranzo ai poveri

Villa Flaminia, esclusivo istituto per figli di romani facoltosi gestito dai religiosi Lasalliani, accoglie in una mensa interna 120 persone in difficoltà al giorno e i ragazzi si alternano a turno nel servizio insieme ad alcuni genitori

23 dicembre 2015

Scuole ultralusso, campi da calcio in erba sintetica, rette da capogiro, alunni piccoli e grandi che attraversano il grande parco al centro della struttura, indossando fieri la propria uniforme. Un’offerta formativa da far invidia ai più prestigiosi college americani, che dalla scuola dell’infanzia al liceo istruisce, per la maggior parte, i figli di facoltosi professionisti e imprenditori romani, in sinergia con l’università di Cambridge e i più autorevoli atenei privati italiani. Di recente è stato avviato anche un liceo internazionale.

Villa Flaminia, gestita dall’ordine religioso dei Lasalliani, è la scuola della “Roma bene”. Una palestra per prepararsi e restare nell’alta società della capitale ed essere preparati a muoversi con sicurezza a livello globale. Da lì i palazzi popolari delle profonde periferie romane sembrano lontani più che mai. Ci sono 1.100 alunni nella scuola e più di 100 docenti. “L’istituto Lasalliano di Roma propone una didattica d’eccellenza, che non dimentica i valori cristiani e resta al passo con le esigenze del mondo in cui siamo”, spiega il direttore Pio Rocca.

Due guardiani sorvegliano l’ingresso principale, quello da cui si accede all’immenso giardino che dà sul campo di erba sintetica, attenti a far entrare nella struttura solo gli autorizzati. Ma verso mezzogiorno, un’altra porta si apre nella parte antistante della struttura. Proprio accanto all’entrata che dà su Via Guido Reni, tra i cipressi c’è un piccolo prefabbricato di legno, con due file di tavolini ed una cucina nel lato antistante. Lì, col sostegno delle mamme dell’associazione “Amici di Villa Flaminia” e degli studenti del liceo che a turno scelgono di fare volontariato, si servono a pranzo, dal lunedì al venerdì, più di 120 pasti caldi. L’iniziativa è nata nel 2002, su spinta di fratel Donato e della stessa comunità, e da quel giorno molte persone hanno usufruito del servizio.

“Non vengono solo stranieri, ci sono anche tanti padri di famiglia italiani che si trovano in una situazione problematica per aver perso improvvisamente il posto di lavoro”. L’idea nasce per sensibilizzare gli alunni alle problematiche sociali, per educarli alla carità. Insomma, nel complesso super lusso di Villa Flaminia, la solidarietà s’insegna a pranzo, come ha raccontato in quest’articolo il sito Altrodadire.org.

All’ingresso del prefabbricato spicca un assegno disegnato, porta impressa la cifra di tremilatrecento euro: derivano dalla raccolta di beneficenza che i ragazzi hanno organizzato qualche anno fa, vendendo delle torte all’entrata della scuola. “Di iniziative così se ne organizzano tante ed insieme ai contributi di tanti ricchi benefattori, del Banco alimentare e di qualche altra provvidenziale donazione, la mensa riesce ad andare avanti”, spiega ancora il direttore.

In quella scuola di figli di personaggi illustri ne sono usciti tanti, da De Sica a Gassman. E allora perché non far conoscere anche a loro la povertà? Per Natale è prevista la distribuzione di pacchi alimentari, anch’essi frutto di tante attività di beneficenza. Nella mensa quelli che scelgono di partecipare all’iniziativa fanno i turni, cosicché coloro che danno la propria disponibilità, possono curare della gestione della mensa alla fine delle lezioni. (Marta Menghi)

FONTE – REDATTORE SOCIALE

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