Nuove forme di vita comunitaria: i Lasalliani in ascolto

Comunità miste di Fratelli e laici, residenziali e non, comunità solo laicali o intercongregazionali, come Lasalliani e Maristi in Libano, la nuova realtà delle Sorelle Educatrici Lasalliane in Italia: una moltitudine di forme che lo Spirito sta suggerendo in questi tempi.
I Lasalliani si interrogano per discernere ed intercettare nuove forme di vita comunitaria, complementari per l’annuncio del Vangelo nel mondo dell’ educazione.
Un incontro online proposto il 7 aprile è stata occasione di ascolto di esperienze maturate in Brasile in tal senso, ma anche in Italia, come la realtà nata dalle tre insegnanti lasalliane che hanno percepito il desiderio di condividere la missione insieme.
“Nella nostra regola è presente proprio l’invito ad essere attenti a nuove forme di vita comunitaria, che il Visitatore Provinciale dovrà poi vagliare” spiega, intervistato da Radio Vaticana, Fratel Enrico Muller:
 

“É un movimento che abbiamo iniziato a percepire dal 1976, quando alcuni laici hanno espresso il desiderio di condividere la missione e la spiritualità. L’Istituto dei Fratelli ha poi scoperto che lo Spirito chiamava anche buddisti, induisti, musulmani a condividere la missione per i poveri. Sempre più persone hanno quindi chiesto di condividere il carisma, annunciare il Vangelo attraverso l’educazione. Forse un ritorno alla chiesa dell’origine”.

Le vocazioni scarseggiano. “Dobbiamo riscoprire il battesimo, tutti non solo i religiosi, e in questo nuovo incontro vedere quali sono le caratteristiche donate dallo Spirito a ciascuno per testimoniare insieme il Vangelo, in modo più vero. Le esperienze che in tal senso abbiamo percepito, nel mondo lasalliano, sono davvero incoraggianti. É una chiamata dello Spirito. Anche questa è una forma di uscita, dalle nostre comunità“.

“Un centro educativo può dirsi lasalliano se ha una comunità lasalliana di riferimento che vive il carisma, non importa se formata da Fratelli, laici, Associati o Signum Fidei” spiega Fratel Enrico Muller. “É una grande sfida che vogliamo cogliere. Poi davanti alla povertà educativa – e la DAD a molti ha dato un colpo mortale in tal senso – dare risposte concrete e fare delle scuole dei luoghi in cui ciascun ragazzo possa trovare il proprio posto nella storia”.
enrico-scampia-comunitaLa comunità religiosa di Scampia ha accolto quest’anno un ex studente del De Merode e un ragazzo del New Jersey. “Diamo spazi nuovi comunitari di crescita ai giovani, per aiutarli a scoprire qual è la propria missione nella vita”.

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