Congresso sulle vocazioni. Fratel Muller, “come Fratelli o laici generare fraternità, il sogno di Dio”

Incoraggiare i lasalliani a promuovere le vocazioni, come “Fratelli” o “Associati”. Collaborare alla costruzione di un vocabolario comune sulla vocazione, come indica la circolare 475 “dalla Speranza all’impegno, comprendere le vocazioni lasalliane” di prossima pubblicazione nella regione Europa mediterranea (RELEM).
Ancora conoscere e valorizzare le diverse forme di vita lasalliana e di identità vocazionale e dare impulso al lavoro della pastorale vocazionale nei Distretti e nella Regione, condividendo buone pratiche. Questi gli obiettivi del convegno, iniziato lunedì 20, che si concluderà domani presso la casa generalizia dei Fratelli delle scuole cristiane. 43 i presenti da Europa e Medio Oriente.
congresso-vocazioni“Le vocazioni lasalliane da qualche anno” spiega fratel Enrico Muller “hanno sperimentato una nuova comprensione. Non sono solo legate alla vita consacrata maschile ma anche a quella femminile e alla vita laicale matrimoniale e non. Se in questo momento le vocazioni alla vita consacrata dei Fratelli sono rare c’è d’altro canto una grande ricchezza di vocazioni lasalliane laicali.
C’è la volontà di condividere quindi il dono vocazionale con altri nelle realtà lasalliane come i docenti o genitori nelle scuole, ma anche nella chiesa. Credo che in poche congregazioni religiose o realtà ecclesiali si possa dire come tra i Lasalliani che oggi la vocazione lasalliana, come cuore e memoria è  garantita, non solo dai FRATELLI consacrati, ma anche dai SIGNUM FIDEI, e dagli Associati.
congresso-vocazioni-gruppo-italianoLa vocazione nasce da Dio, ma Dio la tesse nella più semplice quotidianità, ferialità della vita di ognuno: incontri, realtà, episodi positivi e dolorosi. Molti hanno incontrato la vocazione lasalliana cercando un lavoro nell’educazione e poi facendone una scelta di vita nell’incontro con una comunità, che è sempre la mediazione necessaria. La sorgente sono i giovani e i poveri che si è chiamati a servire. Sono loro a rivelare il volto di Dio e la nostra propria vocazione.
La preghiera/contemplazione allora è quel filo rosso, necessario e sempre da approfondire, che ci permette di unire noi stessi, la comunità e i poveri avendo un’orizzonte più ampio e trascendente perché tutto ha nel Padre il suo inizio e il suo compimento. Solo lo Spirito ci permette di fare ciò”.
Una vocazione “umile e nascosta” quella del Fratello: “vocazione di servizio che nasce dalla lavanda dei piedi. Un ministero di servizio, dare la vita e risponde al desiderio di Dio, dare fraternità. Il grande desiderio di Dio dall’inizio della creazione che non abbiamo mai accettato.
 Il Fratello che segue Gesù, primo tra molti Fratelli, e si dedica in modo unico nel mondo e nella chiesa all’educazione dei piccoli e dei poveri, insieme ad altri con tenerezza e fermezza che oggi tanto manca”.

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