Docenti “di cuore”: al Live LaSalle 60 prof. in gioco per una scuola autenticamente lasalliana

Attivare processi per costruire comunità educative lasalliane solide: l’obiettivo della tre giorni che ha visto a Roma, dal 21 al 23 febbraio presso l’Istituto Pio IX all’Aventino, oltre 60 docenti delle 20 scuole lasalliane presenti in Italia. “Il futuro della missione dipende dalle comunità locali, dalla loro vitalità, efficacia. spiega Fratel Gabriele Di Giovanni, Visitatore della Provincia Italia. Ai primi Fratelli il fondatore chiese di vivere insieme, essere insieme. E’ quello che stiamo domandando ora a laici e fratelli. Dare nuova dinamicità a queste relazioni, in particolare a livello spirituale, perchè la scuola lasalliana è fraternità, fede e servizio”.

Ricchissima la tre giorni di dinamiche interattive e lavori di gruppo, curate con attenzione e premura da ELP l’Equipe lasalliana di pastorale formata da Lorenzo, Martina, Marta e Vittoria: dalla stanza dei cinque sensi, percorsi sensoriali per sperimentare e comprendere meglio le sensazioni, a dinamiche di progettazione lego, circle time su cuore, impegno, vita, i temi del giubileo lasalliano: “Vogliamo passare dal cuore al cervello, partire dalle emozioni per farne poi tesoro comune” sottolinea Fratel Gabriele. “Abbiamo tantissimi docenti giovani di buona volontà, disponibili a mettersi in gioco” aggiunge “e desiderio di nuova progettualità in vista del capitolo provinciale”.

Tra gli interventi proposti un approfondimento sul design for change, metodo adottato dai Fratelli, con la condivisione di alcune esperienze in atto: la raccolta di kway ideata, dopo uno studio di contesto e situazione, dai ragazzi della terza C del De Merode in aiuto dei ragazzi della nuova scuola lasalliana di Rumbeck in Sud Sudan e la realizzazione di un’app a cura dell’Istituto la Marmora di Biella per la valorizzazione del santuario di Oropa e del territorio.

Sette i punti evidenziati da Fr. Rafael Matas, consigliere generale per la famiglia e la vocazione lasalliana, per vivere la missione a partire dalla memoria del bene sperimentato, accettando di nutrire la vita interiore, camminando con gli altri, in sintonia con la creazione, ricchi di zelo, sapendo guardare l’unicità di ciascuno, con una predilezione particolare per i più bisognosi.

“Un’occasione importante di confronto e condivisione. Uno splendido modo per riflettere su se stessi attraverso l’incontro” per Davide Lenti, insegnante di latino ed italiano al San Giuseppe De Merode. “Un ottimo punto di partenza per poter ridefinire, la didattica lasalliana 300 anni dopo La Salle”.

“Giorni arricchenti, occasione di riflessione, condivisione e conoscenza delle diverse comunità lasalliane” aggiunge Silvia Petrali del San Giuseppe di Milano. “Ognuno di noi ha portato la propria esperienza e ha contribuito alla creazione di una comunità sempre più grande e consapevole di ciò che vuole creare nel futuro. Torniamo nelle nostre scuole con la voglia di portare avanti l’impegno del De La Salle, mettendoci il cuore, per poter continuare al meglio ciò che lui ha testimoniato con la sua vita”.

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