Un centro contro il cyberbullismo

Come combattere e prevenire il bullismo quando corre lungo la rete? Ma anche come aiutare i giovani che ne diventano vittime? Sono alcune delle domande a cui si cercherà di dare risposta nell’incontro promosso dalla associazione lasalliana genitori del Gonzaga, che si svolgerà domani alle 18.30 nell’istituto di via Vitruvio. Un tema di stretta attualità visto che, solo a Milano, sono circa 600 all’anno i casi di bullismo che finiscono all’attenzione del centro per il disagio adolescenziale presso la casa pediatrica del Fatebenefratelli-Sacco. Non solo, piu della metà usano proprio gli strumenti della rete per compiere le loro azioni. «È un fenomeno in forte crescita – avverte il professor Luca Bernardo direttore di questo centro – e anche per questo con una convenzione con il ministero dell’Istruzione stiamo lavorando per dedicare una sezione del centro che affronti in modo specifico il tema del cyberbullismo».

E che vi sia urgenza lo dimostra anche il fatto che persino a livello parlamentare si sta lavorando per varare una legge. «Al Senato la legge è gia stata approvata all’unamità – spiega la senatrice Elena Ferrara, prima firmataria del testo – e ora speriamo avvii il suo cammino alla Camera» senza modifiche, per evitare un nuovo passaggio al Senato. Nell’attesa il centro milanese sta già affrontando casi di cyberbullismo, che vede crescere anche la partecipazione femminile. «Oggi un bullo su 6 è una ragazza – spiega il direttore Bernardo –. Inoltre da violenze psicologiche le ragazze bulle stanno sempre di più passando a quelle fisiche sulle proprie vittime».

È un crescendo di casi che ha visto aumentare nell’ambito del bullismo quelli legati all’uso di cellulari, social e reti internet. «Oggi gli adolescenti risultano connessi molte ore al giorno alla rete» dice il professor Bernardo. Secondo alcune ricerche internazionali il 17% dei ragazzi è sempre connesso e un altro 17% lo è per oltre 6 ore al giorno. «Occorre lavorare per fare prevenzione, oltre che per reprimere i reati commessi – aggiunge il direttore del centro legato al Fatebenefratelli-Sacco –.

Anche perché gli adolescenti appaiono sempre più fragili, con difficoltà a proiettarsi nel futuro e vivendo un oggi complicato». Dati che lasciano sconcertati e che accrescono il senso di impotenza dei genitori e degli adulti davanti al fenomeno. «Siamo certi che questo incontro aperto ai genitori, educatori, docenti e operatori sociali della città – commenta il direttore del Gonzaga, Roberto Zappalà –sia una occasione propizia per sostenere le famiglie e i docenti ad affrontare in modo intelligente e serio un fenomeno». E il professor Bernardo sarà proprio uno dei relatori, assieme alla senatrice Ferrara, al dirigente della Polizia postale Marco Valerio Cervellini e il dirignete dell’Ats di Milano Nicola Innaccone. Una battaglia sostenuta anche dalla Fidae Lombardia, la federazione che riunisce gli istituti paritari cattolici.

«Il cyberbullismo va letto nel contesto di una emergenza educativa profonda – commenta la presidente regionale suor Anna Monia Alfieri – caratterizzata dalla difficolta di stabilire rapporti educativi che trasmettano ai giovani valori e principi validi”.

ENRICO LENZI – Avvenire 21/02/2016

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