“I Crocifissi di Scampia”

Negli ultimi giorni ho sentito pezzi di vita di ragazzi e ragazze che ho visto crescere in questi miei quasi dieci anni a Scampia… storie segnate dalla totale assenza di umanità e dignità… e naturalmente tenerezza… storie bestiali che ti trafiggono sentendole; storie che sono macigni sotto i quali io sarei morto.

Umanità e dignità negate, rubate, distrutte, fatte a pezzi dalla povertà, dalla camorra, dalla droga, dall’ignoranza, dalla fame, dalla possente precarietà che tutti sovrasta.

Vite schiacciate già dal grembo materno, violentate nei primi giorni, figli e figlie nati per “sbaglio”, da erratiche esplosioni ormonali, da ricerche spasmodiche e assetate di un riflesso d’affetto, sbocciate dal più assoluto e cattivo caso…

Gemiti, urla, pianti, lacrime ingoiati, trattenuti, soffocati nei cuori, nelle teste, nelle bocche.

Sì, sono i Crocifissi di Scampia… la vita gli ha forato mani, piedi e.. cuori… ragazzi e ragazze dei dolori che ben conoscono il patire…. l’assenza di tenerezza, di affetto, di cura, di istruzione, di regole, di presenza, di fermezza… di speranza, di orizzonte… di obiettivi e progettualità…

C’è rabbia in me, ma anche frustrazione.., ho, abbiamo fatto abbastanza?

Quando la vita sembra darti meno di nulla e tu cresci costretto sempre a rubare qualcosa, si può recuperare?

Se i tuoi genitori sono l’assenza di tutto ciò che è importante e necessario, tu hai delle reali chance d’imparare a stare in piedi o no?

Quando sei stato nutrito da miseria fisica, economica e morale… sei pronto ad assaporare altro?

Tutti costoro sono fratelli e sorelle del Crocifisso, piccoli del suo Regno, membra ferite e riarse della sua carne. Hanno sete. Ma a loro viene spesso dato, come a Gesù, l’aceto amaro del rifiuto”. (Papa Francesco, Assisi 20/09/16)

Eppure anche loro partecipano alla redenzione del mondo, anche loro la completano.. anche loro gemono e soffrono aspettando la redenzione a figli.. ma gli è stato rubato tutto… bambini deportati a forza in un mondo di adulti immaturi, violenti, egoisti, ignoranti a cui è stato tolto tutto a loro volta… è un ciclo, una ruota diabolica che si ripete.

Li ho amati come se fossero miei fratelli e sorelle minori?

Sopraffatto da pensieri e ferito da questi spettri vado a casa, sto aspettando l’ascensore e arriva Luca, una ventina d’anni, qualche sogno infranto, ma la tenacia di lavorare sempre, e sempre in nero, sigh, passando da rappresentante del “folletto” a montatore di controsoffitti… chiacchieriamo… ha una tuta blu da lavoro, il volto macchiato da lentiggini di vernice bianca, un cappellino ben calato in campo, accenno di barba e baffi, sorride.

Lo ringrazio perché mi offre la possibilità di rinnovare la mia fiducia e la mia speranza… una stella qui nel cielo di Scampia.

Bussano alla porta; è Mario. Si è diplomato con 82/100 a giungo e deve stampare il suo curriculum per portarlo a un bar dove inizierà a lavorare come barista dalle 7 alle 14 per 50 euro la settimana… c’è qualcuno che ci tenta a cambiare le sorti, che ce la mette tutta per non soccombere a difficoltà dei propri genitori… Grazie Mario, anche tu brilli per me

Come Cristo, il Crocefisso, anche questi Crocefissi non hanno bisogno delle mie preghiere, credo che i “loro angeli contemplino il volto del Signore continuamente”… sono io che dovrei mettermi ai loro piedi come Maria… forse alcuni li ho, li abbiamo (noi di Occhi Aperti) accompagnati nella loro via crucis di giornate tutte uguali, pungentemente ripetitive che sembravano scuoiare il loro essere profondo, il loro sogni… pesi familiari, sociali, forse caratteriali perché sono diventati adulti infantili troppo presto, come ceppi li tengono legati al fango e giorni pesanti fanno affondare sempre di più nelle sabbie mobili pericolose delle loro vite… ma il terzo giorno sei risorto e anche loro godranno la risurrezione, ma come posso “far risplendere” la tua risurrezione, Dio Risorto, oggi nelle loro vite?

Come possono vivere, Gesù, la tua Beatitudine oggi?

Prego perché tu mi possa plasmare nuovamente, come dici a Geremia… fare ciò che vuoi per essere utile a loro.. “dovete pregare molto se volete riuscire nel vostro ministero” dice La Salle… pregare molto per essere “lavorati”… per diventare “morbido”, fermo, esigente, tenero, compassionevole, misericordioso, audace, croevangelico, creativo, umile, povero…

Loro hanno solo sete, la tua stessa sete e tu mi chiedi di rispondervi, ma sono loro che  attendono, che ti attendono, Signore: sentinelle inconsapevoli, cirenei schiacciati dal troppo peso che mi precederanno nel Regno dei cieli e tu accoglierai con il più profondo degli abbracci.

Fratel Enrico Muller

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