Nuove prospettive per nuove dinamiche

Nell’Assemblea generale dei Fratelli delle Scuole Cristiane si è discusso di fedeltà creativa al carisma e di ascolto di Dio nel silenzio 

«Non partire da noi e dai nostri problemi, ma guardare fuori per riscoprire ciò a cui siamo chiamati, confrontarci con i problemi in modo diverso, generando dinamiche nuove». Un incontro – l’Assemblea generale dei Fratelli delle Scuole cristiane svoltasi a Roma dal 10 al 16 luglio – pensato, dopo 13 anni dall’ultima edizione, per «spiazzare» gli oltre 100 fratelli presenti.

Articolato il programma della settimana: l’ascolto di Dio che parla nel mondo con i contributi di fratel Jorge Gallardo de Alba, vicario generale, soffermatosi sulla necessità di sedimentare gli eventi e procedere lentamente per comprenderli, l’analisi del primo capitolo della regola e la presentazione di alcuni strumenti di lavoro per interiorizzarla: «diventare consapevoli della realtà personale e di ciò che ci circonda, illuminarla con la Parola di Dio che si fa preghiera e vera amicizia con gli uomini, applicando le riflessioni nella vita quotidiana».

La fedeltà creativa al carisma e le esigenze dell’economia, a cura di suor Alessandra Smerilli, che ha evidenziato la necessità di porsi in ascolto dei segni dei tempi – tra sostenibilità economica, spirituale e relazionale – tornare a raccontarsi per riaccendere i cuori, incontrare le persone ferite, i dolori degli uomini e delle donne di oggi, dei più poveri.

In ascolto di Dio che parla nel silenzio, con le riflessioni di padre Innocenzo Cardellini e il Giubileo vissuto nel pomeriggio di mercoledì 13 a San Giovanni in Laterano. Infine l’ascolto come comunità per discernere le chiamate di Dio, sulla Infine l’ascolto come comunità per discernere le chiamate di Dio, sulla situazione della Regione lasalliana che comprende Europa e Medio Oriente – 23 paesi in 8 distretti ed una delegazione – proposta da Aidan Kilty, consigliere generale che ha invitato ciascuno «ad uscire dai propri confini geografici, personali, ad andare oltre lo scoraggiamento, accettando le sfide poste alle istituzioni lasalliane, abbandonando la propria comfort zone, mettendo in secondo piano le esigenze personali, operazione possibile solo se forti di una intimità contemplativa con Dio, che rende testimoni del Risorto».

Due esperienze concrete infine «per farci ridare da fuori lo zelo per la nostra missione» sottolinea Enrico Muller, tra gli organizzatori: padre Eugenio Brambilla, Barnabita sulle scuole di seconda opportunità che ha evidenziato nel suo intervento «la necessità di accostarsi al disagio in termini positivi, pensando alla periferia come una opportunità e risorsa, ridando la parola a chi non ce l’ha» e Andrea Monda, insegnante di religione, giornalista, ex studente lasalliano, sulla grandezza e bellezza che la professione educativa offre, perchè ha sottolineato nella sua testimonianza ricca di esperienze significative maturate al De Merode di Roma, «educare non è occupare spazi ma generare processi», in sintesi «amare».

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